CRISI


La recente crisi finanziaria è avvenuta anche perché alle banche è stato consentito di creare troppo denaro, troppo velocemente, per di più lasciando che speculassero sui mercati finanziari e alimentassero bolle immobiliari. Gli Stati, di norma, permettono che le banche creino la maggior parte del denaro in circolazione senza porre limiti o effettuare controlli. 
Questo fa sì che sia perseguito l'interesse privato delle banche invece che quello pubblico degli Stati: nei periodi di fiducia nel sistema economico da parte delle banche viene creato troppo denaro mentre nei periodi di sfiducia il credito viene ridotto e il denaro diviene troppo scarso per effettuare gli scambi necessari. Fino al 2007 le banche avevano creato troppo denaro e lo avevano utilizzato sia per speculare sui mercati finanziari sia per alimentare la bolla immobiliare. 
Quando nel 2007-2008 questa spirale apparentemente positiva si è interrotta a causa della crisi dei mutui sub prime e il fallimento di Lehman Brothers, i governi hanno trasformato i debiti delle banche in debito pubblico, chiamando i cittadini a ripagarlo riversando così sull’economia reale la crisi finanziaria.
1. Le banche creano troppo denaro...
Ogni volta che una banca concede un prestito, viene creato nuovo denaro. Alla restituzione del capitale più gli interessi, il denaro creato viene azzerato e la banca si tiene gli interessi. Nel periodo precedente la crisi finanziaria del 2007 le banche hanno creato una quantità enorme di denaro attraverso i prestiti. In soli 7 anni hanno raddoppiato la quantità di denaro e debito nell'economia.
2. …e hanno utilizzato questo denaro per alimentare bolle immobiliari e speculare sui mercati finanziari
Pochissimi dei miliardi di euro che le banche hanno creato tra il 2000 e il 2007 sono serviti per finanziare attività economiche produttive, ovvero l’economia reale. La maggior parte del denaro creato è stato destinato alle bolle immobiliari e ai mercati finanziari e meno del 10% all’economia reale.
Se tutto il denaro creato venisse diretto all'economia reale questo migliorerebbe la vita dei cittadini, aumenterebbero gli investimenti, aumenterebbero le opere pubbliche e migliorerebbero i servizi. È pur vero però che, fintanto che il denaro viene creato dalle banche private, anche se immesso nell’economia reale, non si risolve il problema del debito e del pagamento degli interessi sullo stesso.
3. L'indebitamento cresce continuamente
Quando troppo denaro viene immesso nel sistema economico, si ha un aumento dei prezzi e del livello medio di debito personale, perché i cittadini devono chiedere alle banche prestiti con interessi da ripagare sempre più alti. E il debito, come abbiamo visto nell'ultima crisi, cresce più velocemente dei salari e alla fine molte persone non riescono a stare dietro alle rate in scadenza e perdono la capacità di saldare i propri debiti, rischiando di perdere tutti i beni dati in garanzia.
4. Questo ha causato una crisi finanziaria
La crisi finanziaria del 2007-2008 è avvenuta perché nessuno è stato, e tutt’ora non è, realmente in grado di limitare il potere del sistema bancario di erogare prestiti e quindi di creare nuovo debito. Subito dopo questa espansione del debito senza controllo e a beneficio delle attività finanziarie proseguito fino al 2008, è seguito un periodo di contrazione del credito.
Le banche rifiutano infatti di creare altro denaro perché non sono sicure di riaverlo indietro. Come conseguenza della diminuzione del credito diminuiscono anche i prezzi dal momento che sempre più persone mettono in vendita i loro beni per ripagare i debiti contratti. Quindi meno prestiti e crollo dei prezzi creano una spirale deflattiva che fa sprofondare l'economia nella recessione.
5. Dopo la crisi, le banche si rifiutano di prestare, e l'economia di contrae
Le banche prestano denaro quando hanno la sicurezza che saranno ripagate. Così, quando l'economia va male, le banche preferiscono limitare l’erogazione dei prestiti. Tale limitazione aggrava ancora di più la situazione di famiglie e imprese che non riescono a stare al passo con i debiti e utilizzano il denaro rimasto per ripagare i debiti contratti in precedenza.
Il problema è che quando l'economia è in recessione e non viene immesso nuovo denaro, il denaro in circolazione viene utilizzato per ripagare i debiti, quindi restituito alle banche e distrutto. Il risultato è che quel denaro sparisce dall'economia alimentando recessione e crisi in un circolo vizioso.
Questo processo è ben descritto dalla Banca di Inghilterra:
"come la creazione di un nuovo prestito crea denaro, la restituzione del prestito bancario distrugge denaro... Le banche che erogano prestiti e i consumatori che li ripagano sono i modi più significativi attraverso i quali i depositi bancari sono creati e distrutti nell'economia moderna."
Così, quando le persone ripagano i prestiti più velocemente di quanto le banche eroghino nuovi prestiti, è come pompare via l'olio dal motore della macchina: l'economia rallenta e i prezzi diminuiscono. Come risultato l'economia rischia di scivolare verso una spirale 'debito-deflazione', dove gli stipendi e i prezzi calano ma i debiti delle persone non cambiano in valore nominale: di conseguenza i debiti diventano più costosi in termini "reali".
Persino le persone e le imprese che non sono state direttamente coinvolte nella creazione della bolla iniziano ad avere problemi finanziari, innescando una fase di recessione.

L’attuale sistema monetario permette alle banche  commerciali private, ovvero a coloro che hanno causato la crisi finanziaria del 2007/2008, di creare attraverso i prestiti, il 93% del denaro in Italia.