DEBITO

La maggior parte del denaro nell'eurozona è creata dalle banche quando erogano prestiti. L'unico modo per immettere nuovo denaro nell'economia è prenderlo in prestito dalle banche e per questo motivo siamo sommersi da una montagna di debiti e mutui.
1. Le banche creano nuovo denaro quando le persone si indebitano.
Le banche creano nuovo denaro ogni qualvolta concedono un prestito ai propri clienti. Maggiore è il ricorso al prestito da parte delle persone, maggiore è il denaro che affluisce nell'economia. Questa maggior capacità di spesa dà l'impressione alle persone che l'economia stia andando bene, il che incoraggia a ricorrere ancora di più al prestito. Al crescere del debito, di pari passo cresce la quantità di denaro in circolazione.
2. Per ogni euro di moneta, c'è un euro di debito.
Poiché le banche creano denaro quando le persone ricorrono al prestito, per ogni euro di denaro nell'economia si crea un euro di debito più interessi. Se ci sono 100 euro nel tuo conto in banca, qualcun altro dovrà essere in debito di 100 euro, visto che tutta la moneta bancaria può essere creata solo con i prestiti. Se consideriamo il sistema economico come un tutt’uno, nell'economia esiste tanto denaro quanto debito. Anzi, visto che viene creata solo la quantità di denaro prestato ma non gli interessi, il debito è matematicamente inestinguibile e destinato a crescere sempre di più.
3. Se vogliamo più denaro nell'economia, dobbiamo indebitarci maggiormente.
Se abbiamo bisogno di più denaro nell'economia, per esempio nel corso di una recessione, allora dobbiamo indebitarci maggiormente con le banche. Questo è il motivo per cui i governi si preoccupano affinché le banche siano sempre in condizione di poter prestare denaro: se le banche prestano di più, creano più denaro, le persone che lo prendono a prestito spendono questo nuovo denaro incrementando i consumi. Ma a questo punto ci si domanda: se la crisi finanziaria è stata causata da un eccesso di debito privato, come è possibile pensare che la soluzione sia un ancor maggiore indebitamento?
4. Se cerchiamo di estinguere il debito, allora il denaro scompare
Quando il debito viene ripagato il denaro che esce dal conto corrente non finisce nelle mani di qualcun'altro, semplicemente scompare. Questo perché l'estinzione dei prestiti è esattamente l'opposto della creazione di denaro: le banche creano denaro quando erogano nuovi prestiti, e di fatto lo distruggono quando i prestiti vengono ripagati.
Di conseguenza, quando - nello stesso momento - molte persone provano a ripagare i propri debiti, molto denaro scompare dall'economia. La conseguenza diretta del fatto che ci siano meno prestiti e meno denaro, e che si riducono i consumi. Quando ciò accade è come pompare via l'olio dal motore di una macchina: presto o tardi ogni cosa smetterà di funzionare.
Questo significa che è quasi impossibile ridurre i nostri debiti senza causare una recessione. Le persone infatti possono ripagare i loro debiti solamente utilizzando denaro bancario, che però per essere creato, ha bisogno che qualcun altro si sia precedentemente indebitato. Questo crea una trappola del debito, dove nel corso del tempo il livello di debito personale e nazionale deve inesorabilmente continuare a crescere.
5. E' matematicamente impossibile ripagare tutti i debiti
Se guardiamo per esempio al settore immobiliare, questo è stato oggetto di generoso finanziamento bancario attraverso i mutui fino al 2007. Tale “generosità” ha fatto sì che crescessero sia i debiti che i prezzi delle case, creando la classica bolla speculativa.
Più i prezzi crescono, più alti diventano i mutui che i cittadini devono chiedere alle banche e di conseguenza anche gli interessi da ripagare. Poiché nei successivi periodi di crisi il debito cresce più velocemente dei salari (che addirittura in alcuni casi si riducono o si azzerano), per la maggior parte delle persone diventa sempre più difficile far fronte alle rate in scadenza e quindi saldare i propri debiti. Le banche in periodi di crisi non hanno più la certezza della restituzione delle rate e rischiano di trovarsi in una crisi di liquidità.


Infatti non solo non rientrano del capitale prestato, ma hanno anche difficoltà nel rivendere l’immobile ipotecato, preso cioè a garanzia del mancato rientro del mutuo, a causa della forte diminuzione della domanda che esse stesse hanno contribuito a generare riducendo l’erogazione dei mutui ai non bancabili.